In questi giorni non si fa altro che criticare l'uscita del premier Monti relativa al posto fisso. Se ne legge dappertutto, sui giornali, in tv e chiaramente su Facebook e su tutti i social network in generale che riportano quello che è un po' il sentimento della massa.
Ovviamente il mio primo pensiero va all'incongruenza della persona, ed è infatti ciò per cui la persona stessa è stata attaccata, nel senso che chi in questo momento vive di un fisso, e non parlo di un fisso da niente, non è carino che dica al resto degli italiani che il posto fisso sia quanto di più monotono ci possa essere lavorativamente parlando.
Posta l'incongruenza di quest'uscita rispetto alla persona che l'ha avuta mi viene da fare un altro ragionamento che parte con una domanda: "Cosa ci si aspetta di positivo dall'Italia riguardo il posto fisso?" E soprattutto: "Se qualcosa di buono dovesse succedere, in quali tempi dovrebbe accadere?"
Non vorrei essere negativo ma credo che per come stanno le cose, in tanti parlano e parleranno...Sento politici che dicono a gran voce che bisogna risolvere il problema del lavoro...bisogna risolvere...bisogna risolvere...ma in realtà non ho ancora sentito granché di concreto a riguardo.
Allora suggerirei a Monti e a chiunque faccia le sue veci di evitare di fare battute poco credibili...Ma non tanto perché non è credibile il fatto che il lavoro fisso sia monotono. Non è credibile agli occhi degli italiani il fatto che venga detto da chi come lui ha da sempre un posto fisso, ce l'ha tutt'ora e lungi da lui l'idea di abbandonarlo.... Potrebbe sinceramente essere più credibile detto da me, che il posto fisso non ce l'ho e che non l'ho mai voluto, e come me potrebbero essere credibili tutte quelle persone con cui mi trovo a condividere momenti professionali e che posto fisso non ce l' hanno, persone che vedo e sento costantemente tutti i giorni e che si mettono ogni giorno in gioco per migliorare la propria situazione economica e la qualità di vita della propria famiglia.
In realtà, vista la situazione bisognerebbe invece che scherzare, consigliare agli italiani di fare un qualcosa che ha fatto si che chi l'ha fatta ora conduca una vita dignitosa ed una qualità di vita sicuramente al di sopra della media: "GESTIRE IL CAMBIAMENTO"
E' un dato di fatto: le cose sono cambiate e sono cambiate tantissimo. Fare le stesse cose che si facevano prima per vivere bene oramai non basta più.
Si, lo so che sarebbe bello se ci fossero un milione di posti di lavoro in più come diceva qualcuno ma è inutile pensarlo...Al momento è impossibile, vuoi per la oggettiva difficoltà, vuoi per l'incapacità di chi dovrebbe fare si che tutto questo avvenga ma è comunque impossibile.
Ed è a questo punto che si prospettano 2 ipotesi:
1) Continuare a scrivere sui social network e lamentarsi della situazione attuale
2) Gestire il cambiamento e aprire la mente a soluzioni diverse (ovviamente etiche e legali) :-))
Faccio spesso formazione a tanti giovani, spesso laureati che si aspettano che il lavoro gli cada dal cielo e dico che molto spesso il loro titolo di studi può essere considerato un ostacolo se viene inteso come
"ce l'ho e quindi è giusto che abbia un lavoro fisso che prima o poi mi arrivi"
Beh...difficilmente arriverà...
In questo caso sono più avvantaggiate quelle persone che non avendo niente da perdere decidono di adoperarsi creativamente e soprattutto di adattarsi a fare diverse cose in attesa che poi la situazione possa migliorare.
Lavoro spessissimo con persone (e sono tantissime....) che il posto fisso non l'avevano e che senza ne arte ne parte si son messe in gioco adattandosi molto umilmente e iniziando a lavorare in settori completamente nuovi (e ce ne sono tantissimi in via di sviluppo a triplo zero...) tappandosi il naso e che ora guadagnano in un mese quanto un laureato guadagna in un anno...sempre che trovi lavoro...
Lo so, in molti pensano che questo non sia giusto...ma invito a ragionare sul fatto che in molti laureati lavoravano per Steve Jobs che la laurea non l'ha mai avuta...(ed è uno dei milioni di esempi al mondo...) e il suo discorso davanti agli studenti dell'università di Stanford è molto esplicito.
Con questo dico che la laurea non serve più? ASSOLUTAMENTE NO!!! La laurea non serve più a trovare il lavoro fisso come poteva essere diversi anni fa...La laurea invece intesa come competenze in più è assolutamente utile se utilizzata come un'esperienza in più per fare la differenza in nuovi campi, settori, mercati.
In conclusione; io mi auguro che per le migliaia di persone che aspettano che ci sia un posto fisso per tutti, i sogni si possano realizzare ma nel frattempo, vista la situazione attuale, invito tutte le stesse persone a non perdere più tempo nel lamentarsi su fb e sui social network a ribadire ulteriormente cosa c'è che non va, ma ad aprire la mente ad altre soluzioni che, guardandosi intorno, sono molto più allettanti di quanto si possa credere e soprattutto sono più utili per arrivare a fine mese, perché tanto, coloro che il posto fisso dovrebbero esserne capaci fare in modo di farlo avere a tutti, il posto fisso ce l'hanno e possiamo stare certi che non lo molleranno mai! :-)
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